Domande e risposte dai lettori sulla Ritenuta d’acconto del 10% sui bonifici per la ristruturazione edilizia ed il risparmio energetico a carico dei costruttori che ricevono bonifici da contribuenti che hanno fruito delle detrazioni previste per il risparmio energetico e che azzerano l’utile prodotto mettendo in crisi il settore edile.
Pubblico la lettere di Riccardo la cui analisi è dotata di grande sintesi: scrivete anche voi su Tasse-Fisco
“Dallo scorso 1 luglio i bonifici effettuati in favore dei costruttori edili per beneficiare delle agevolazioni del 36% o del 55% hanno visto applicata una trattenuta del 10% a titolo di ritenuta d’acconto.
Tale trattenuta viene fatta sul totale della fattura iva compresa emessa dal costruttore, quindi è errato dire che si tratta di una ritenuta d’acconto, perché in questo modo viene trattenuto il 10% anche sulle spese che un impresa ha sostenuto per eseguire un lavoro. Se poi consideriamo che a volte le imprese edili si trovano ad operare: in momenti di crisi o di elevata concorrenza, per cui sono costrette a effettuare eccessivi sconti, o cattive condizioni metereologiche o errata valutazione dei lavori che fanno prolungare i tempi dell’esecuzione dei lavori aumentando cosi le spese, e quindi hanno un ridotto margine di utile che si aggira appunto intorno al 10%, ne viene fuori che effettuando la trattenuta del 10% sull’importo dei lavori (più iva) il costruttore ha lavorato senza utile… può solo fallire.
Inoltre capita spesso che il committente alla fine dei lavori o non è in grado più di far fronte ai pagamenti causa eventuali varianti che fanno aumentare l’importo previsto, o non vuole pagare i lavori per intero per una sua insoddisfazione, costringendo così il costruttore a iniziare azioni legali nei confronti del committente che fanno slittare (se tutto va bene e anche a causa alla lentezza della giustizia) la riscossione dell’intero importo dei lavori.
Così analizzando quest’ultima ipotesi il costruttore paga il 10% di trattenute sugli acconti che ha ricevuto dal committente.
Denaro che ha dovuto usare per pagare tutte le spese sostenute per eseguire i lavori e visto che non riceve il saldo dei lavori dove si dovrebbe ricavare un eventuale utile il costruttore ha pagato una ritenuta di acconto del 10% sulle spese e ancora una volta può solo fallire. Si può concludere quindi che questa trattenuta del 10% non è una ritenuta d’acconto ma solo un appropriazione indebita di capitali che fa il fisco italiano nei confronti delle imprese edili camuffata da sistema per combattere l’evasione fiscale.”
Guida al calcolo della Ritenuta del 10% sui bonifici per capire la portata e l’impatto della nuova normativa sui bilanci delle imprese edili.
Potete scrivere anche voi le vostre riflessioni nei commenti qui sotto questo articolo, o suggerire una soluzione contro leggi che spesso soffocano il comparto, invitandovi sempre a contribuire con la vostra esperienza e le vostre riflessioni.
Da semplice cittadino. Tramite una banca online ho pagato un rateo condominiale per una quota di ristrutturazione del condominio UTILIZZANDO ERRONEAMENTE il modulo per i bonifici per ristrutturazione. Il condominio così ha ricevuto tramite la propia banca il dovuto con la detrazione automatica del 10% per la ritenuta d’acconto. Orbene ora la banca (sia la mia che quella del condominio) e l’Agenzia delle Entrate scoprono che a fronte di un errore materiale NON ESISTE LA POSSIBILITA’ DI CORREZZIONE e che l’unica soluzione è la perdita da parte mia di quanto trattenuto dall’erario con equalmente il pericolo di una non dovuta detrazione da parte del condominio stesso della quota ndi ritenuta d’acconto versata. E’ solo uno sfogo. Grazie