Pronto il nuovo software redditest per il calcolo del redditometro dell’Agenzia delle Entrate, ossia del reddito minimo dichiarabile derivante dalle spese sostenute e che qui vediamo come funziona e come si effettua la compilazione (di cui l’agenzia delle entrate ha prova e di quelle che desume statisticamente sulla base di queste). Il software redditest misura l’indice di coerenza tra le vostre spese sostenute nel corso dell’anno di imposta e con cui potete effettuare attraverso il REDDITEST (la parola vi riporta alla pagina presente sul sito dell’agenzia delle entrate).
Il software è gratuito e la compilazione è in forma anonima (almeno così dicono, se proprio siete malati dell’anonimato posso consigliare di selezionare la modalità di navigazione anonima in modo che il vostro indirizzo IP non è riconoscibile. Una volta sul sito si scarica direttamente sul posto e si compila con la possibilità anche di salvarlo e modificarlo nel tempo in modo da tenere sempre sott’occhio la coerenza.
Una volta lanciato il software con il pulsante esegui si apre la schermata e nella sezione sulla sinistra si compila prima di tutto la composizione del nucleo familiare. Segnalo che non si fa menzione e distinzione tra coppia sposata o no per cui per coppia presumo debba intendersi anche convivente con la stessa residenza anagrafica.
Indicazione del reddito nel “redditest”
Si dovrà indicare prima di tutto la composizione del reddito comprensivo di qualsiasi somma, anche quelle soggette a ritenuta alla fonte, redditi esenti, compresi quelli senti soggetti a tassazione separata o imposta sostitutiva.
Inserimento dei dati del patrimonio immobiliare
Come detto anche nell’articolo dedicato a come superare indenni i controlli sul redditometro si indicano i dati relativi all’abitazione principale proprietà o in affitto posseduta facendo attenzione che la somma dei singoli mesi sia inferiore a 12 mensilità. Per le altre abitazioni secondarie invece non c’è bisogno di tenere a mente questo dettaglio. Inserimento poi di tutte le altre voci dedicati all’utilizzo di auto (leggete a tal proposito anche l’articolo dedicato al redditometro e le auto), il possesso di cavalli, imbarcazioni e tante altre spese che trovate elencate nell’articolo dedicato alle 100 voci sotto la lente del redditometro. A titolo di esempio i canoni di leasing per auto, immobili, imbarcazioni, e troverete anche una sezione dedicata delle spese sostenute per le assicurazioni infortuni o danni provocati a terzi, contributi su base obbligatoria, spese sostenute per la cura o il benessere e o il tempi libero come circoli privati ecce cc.
Poi la seconda parte è dedicata alla stima della coerenza del reddito dichiarato, e qui viene il bello perché senza far vedere come si costruiscono i calcoli (noi addetti ai lavori lo sappiamo ma un comune contribuente no) si genera un reddito che per loro, in base ai costi che noi abbiamo indicato, dovrebbe essere normalmente dichiarato. In pratica in base alle vostre strutture dei costi calibreranno anche quando spendete per il resto della vostra vita tra generi alimentari e sostentamento vostro e degli altri componenti del nucleo familiare.
Vi segnalo sempre uno dei primi articoli scritti su come superare i controlli sul redditometro in cui trovate alcuni spunti interessanti.
Riflessioni importanti da leggere che motivo ho di misurare la coerenza se dichiaro tutto quello che incasso? Nessuna a meno che non sia un affetto da qualche patologia che mi porta a verificare di continuo la coerenza dle mio reddito per paura di una visita da parte dell’agenzia delle entrate. L’effetto che a mio parere porterebbe è invece quello di deprimere i consumi perché anche chi non dovrebbe aver timore si sente sotto tiro e quindi per non incappare in controlli fastidiosi come quello della compilazione del questionario di informazioni che ti invio l’agenzia magari decide di modificare le proprie scelte di consumo a totale svantaggio del sistema economico Italiano o peggio ancora qualora il contribuente decida di acquistare on line all’estero.
In ultimo mi viene da sorridere perché se ripenso a chi si comprava una bella macchina sportiva a rate ma a casa faceva la fame per risparmiare praticamente è finito perchè avrà un reddito assolutamente incoerente. In realtà non fa ridere perché così facendo si cerca di uniformare una struttura di costi e quindi decisioni di consumo di cui il contribuente ha la massima libertà di scelta e su cui lo Stato e tantomeno l’Agenzia delle Entrate non possono entrare per cui armatevi di pazienza ma probabilmente per far valere le vostre ragioni si dovrà passare prima per la compilazione del questionario che seguirà al manifestarsi dell’incoerenza del vostro reddito e successivamente ad un probabile contenzioso con l’agenzia delle entrate.