Domicilio fiscale e Residenza delle persone fisiche 2023, residenti e non in Italia, per le agevolazioni

domicilia fiscale nel mondo

Il domicilio fiscale e la residenza fiscale delle persone fisiche sono due concetti che devono essere distinti rispetto a residenza e domicilio civilistico e che hanno conseguenze importanti ai fini della fruizione di agevolazioni fiscali per esempio ai fini o IMU o ai fini delle agevolazioni prima casa, o sconti di imposta o sulle tasse, obblighi nella presentazione e nella compilazione delle dichiarazioni dei redditi.

Differenza tra domicilio fiscale e residenza fiscale

Vediamo insieme di capire quali sono le differenze tra domicilio fiscale e residenza fiscale delle persone fisiche, perché esistono e quali ricadute hanno sui contribuenti dal punto di vista fiscale. Il concetto di residenza e domicilio sono specificati nel codice civile all’art. 43, in cui si dice che la residenza è il luogo in cui la persona ha la sua “dimora abituale” e il domicilio è invece il “luogo in cui ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi”. Questi possono coincidere o non coincidere. Inutile dire che questi concetti hanno valenze differente e sono stati al centro del dibattito tributario degli ultimi venti anni (la sentenza Pavarotti in questo ha fatto scuola) e che i due concetti assumono vesti diversi a seconda che si tratti di persone fisiche o che si tratti di residenza fiscale delle persone giuridiche e quindi società.

Definizione di Domicilio Fiscale

Il domicilio fiscale è definito dall’articolo 43 del codice civile che afferma essere il luogo in cui la persona ha stabilito la sede principale dei suoi affari ed interessi personali e patrimoniali e prescinde dalla reale presenza fisica del soggetto in quel determinato luogo. Per esempio è considerato residente in Italia il soggetto che pur avendo trasferito la propria sede di lavoro fuori dall’Italia mantiene in Italia i propri legami familiari o il centro dei propri interessi patrimoniali e sociali.

Ai fini delle imposte sui redditi e dell’iva i concetti che assumono importanza sono invece quelli di residenza e domicilio fiscale. La residenza fiscale, come risulta dagli art.2 e 3 del T.U.I.R, determina la sottoposizione della persona al regime di tassazione in territorio italiano per i redditi ovunque prodotti secondo il principio del WWT, sono pertanto residenti ai fini fiscali:

La residenza Fiscale della persona fisica

Residenti fiscali sono tutti coloro che abbiano la residenza (civilistica) in Italia per tutti i redditi ovunque prodotti e i non residenti in Italia per i soli redditi prodotti nel territorio nazionale Italiano

E’ considerato residente in Italia chi per la maggior parte del periodo di imposta (l’anno solare) e pertanto oltre 183 giorni versi in almeno una delle seguenti situazioni:

  1. sia iscritto nell’anagrafe della popolazione dello Stato
  2. abbia nel territorio dello Stato il domicilio inteso in senso civilistico
  3. abbia nel territorio dello Stato la residenza intesa in senso civilistico

Iscrizione all’AIRE

La cancellazione dall’anagrafe della popolazione residente e l’iscrizione nell’A.I.R.E. (anagrafe degli italiani residenti all’estero) di per se stessa non esclude il domicilio o la residenza nello Stato. I cittadini  trasferiti all’estero sono infatti considerati ancora residenti e pertanto rilevanti ai fini delle imposte sui redditi se, la loro famiglia abbia mantenuto la dimora in Italia, siano emigrati in Stati con regimi fiscali privilegiati c.d. paradisi fiscali o paesi della “black list” ex D.M. 21/11/2001 (in questo caso c’è addirittura un inversione dell’onere della prova, il soggetto è considerato residente in Italia a meno che non sia lui stesso a provare con ogni mezzo di essere realmente residente all’estero e che il trasferimento non sia fittizio), siano emigrati in Stati a regime fiscale non privilegiato (rientranti pertanto nella”white-list”), ma l’amministrazione finanziaria riesca a dimostrare che il trasferimento non è effettivo. Questi sono concetti e fattispecie molto delicate e che necessitano comunque di un approfondimento per singolo caso.

Il domicilio fiscale (ex art.58 e 59 DPR 600/73) di regola coincide con la residenza anagrafica

Nel caso di non residenti il domicilio viene stabilito: nel comune in cui si produce reddito in Italia o se si produce in più comuni, in quello dove viene prodotto il reddito più elevato (tenuto conto dell’accertamento dell’ufficio e non della dichiarazione del contribuente), nel comune di ultima residenza nello Stato per i cittadini immigrati in Stati a fiscalità privilegiata, ma che siano considerati residenti in Italia.

Il domicilio fiscale rileva ai fini della competenza dell’ufficio dell’amministrazione finanziaria territorialmente competente a ricevere le dichiarazioni e svolgere attività di controllo e accertamento sul reddito.

Implicazione del concetto di domicilio fiscale e residenza fiscale

L’individuazione del domicilio fiscale rileva altresì al fine dell’individuazione dell’aliquota dell’addizionale dell’IRPEF da applicare (questa infatti cambia da regione a regione). Ma come avete avuto modo di vedere nei precedenti articoli rileva anche per quello che concerne l’accesso a determinate agevolazioni fiscali prima tra tutte l’agevolazione per godere dei benefici prima casa che si rifanno al concetto di comune nel quale il contribuente la o intende trasferire entro un tot periodo di tempo la sua abitazione principale concetto legato alla dimora abituale. Lo stesso può accadere per godere della detrazione prevista per l’IMU anche se qui il concetto di abitazione principale è leggermente differente rispetto a quello visto sopra. Il domicilio fiscale inoltre, e sempre a titolo di esempio e senza pretesa di esaustività, rileverà in modo rilevante anche nell’ambito della notificazione degli atti amministrativi e giudiziali o per le cartelle di pagamento in quanto la notifica in altro luogo rappresenta uno dei tanti motivi per impugnare una cartella di pagamento di Equitalia.

Residenza anagrafica nel 730

La residenza anagrafica deve essere indicata solo se il contribuente ha variato la propria residenza nel periodo dal 1° gennaio 2013 alla data in cui presenta la dichiarazione. Si ricorda che la residenza si considera cambiata anche nel caso di variazione dell’indirizzo nell’ambito dello stesso Comune.

Variazione della residenza nel 730 

i dati della nuova residenza alla data di consegna del Mod. 730, avendo cura di riportare negli appositi spazi i dati relativi a: Comune, sigla della provincia, CAP, tipologia (via, viale, piazza, largo ecc.), indirizzo, numero civico, frazione, se presente; il giorno, il mese e l’anno in cui è intervenuta la variazione. La residenza anagrafica deve essere indicata anche dai contribuenti che presentano per la prima volta la dichiarazione dei redditi, i quali devono barrare la casella “Dichiarazione presentata per la prima volta”. L’indicazione del numero di telefono, di cellulare e dell’indirizzo di posta elettronica è facoltativa: l’inserimento di questi dati è consigliato a chi desidera ricevere dall’Agenzia delle Entrate informazioni ed aggiornamenti su scadenze, novità, adempimenti e servizi offerti.

Compilazione dichiarazione dei redditi

A tal proposito potete consultare l’articolo dedicato alla compilazione della dichiarazione dei redditi 730, Reddito o Unico in caso di variazione della residenza o del domicilio fiscale.

Domicilio fiscale per l’attribuzione dell’addizionale regionale e dell’addizionale comunale

Il domicilio fiscale coincide generalmente con la residenza anagrafica. In casi particolari l’amministrazione finanziaria può consentire al contribuente, che ne faccia motivata istanza, che il suo domicilio fiscale sia stabilito in un comune diverso da quello di residenza. Il domicilio fiscale consente di individuare la Regione e il Comune per i quali è dovuta rispettivamente l’addizionale regionale e comunale.

Domicilio Fiscale per i pensionati

Con riguardo ai pensionati non residenti in Italia, se la pensione rappresenti l’unico o il maggiore dei redditi prodotti in Italia il domicilio fiscale va stabilito in ogni caso dove è ubicata la sede centrale dell’ente erogante anche se si consiglia sempre di approfondire questa fattispecie tributarie singolarmente in quanto l’attrazione della residenza in uno o nell’altro paese dipende da differenti fattori, dalle convenzioni contro le doppie imposizioni tra un paese e l’altro e da altri fattori che necessitano a mio modesto avviso delle presenza di un professionista dottore commercialista di fiducia a cui affidare un incarico.

Consulta anche il precedente articolo dedicato al concetto di residenza fiscale delle persone fisiche in cui sono approfonditi ancora di più questi concetti alla luce delle ultime modifiche nelle liste dei paesi black list e delle ultime pronunce giurisprudenziali in merito.

Elezione del domicilio fiscale presso la sede della società: a cosa serve, come funziona e come farlo con il modello editabile on line

Se volete trasferirvi in un paradiso fiscale e non pagare più tasse

Premesso che ve lo auguro con tutto il cuore vi anticipo che il fatto di cancellarvi dall’anagrafe delle persone fisiche residenti in Italia e prendere la residenza in un paese a fiscalità privilegiata o paradiso fiscale non implica che per il fisco Italiano che deve racimolare soldi in tutto il pianeta avrà un’arma ulteriore ossia per lui sarete comunque residenti in Italia salvo prova contraria per cui…inutile che scappate….lui vi troverà anche perché l’onere della prova grava sul contribuente. A tal proposito potete leggere la circolare ministeriale 140 del 1999.

Trasferimento all’estero per motivi di lavoro: le tasse da pagare in Italia

Come prendere la Cittadinanza Italiana

Come individuare la residenza fiscale delle persone fisiche

Articolo di approfondimento dedicato ai criteri per l’individuazione della residenza fiscale delle persone fisiche

Abitazione principale: definizione e differenze con gli altri concetti

Vi segnalo l’articolo dedicato alla definizione di abitazione principale e all’analisi delle principali differenze con gli altri concetti similari di dimora, residenza e domicilio fiscale

Ravvedimento operoso

Nel caso vi accorciate di esservi sbagliati nella determinazione o versamento dell’imposta potete consultare il nuovo articolo dedicato al Ravvedimento operoso per gli iscritti all’AIRE o soggetti esteri

Novità 2023 > Ravvedimento Speciale o Ridotto con sanzioni ancora più basse ma indirizzato ad una platea minore di contribuenti in quanto introduce alcuni requisiti per accedervi. In calce a questo articolo trovate i parametri del ravvedimento speciale o ridotto.

 

107 Commenti

  1. Domanda secca per risposta secca: Risiedo dal 1999 nel Regno Unito ove pago tasse e gia’ proprietario di prima casa e vorrei comprare un piccolo immobile a Roma. Le tasse per questo immobile a Roma le pago come prima o seconda casa?

  2. Buongiorno,

    avrei un quesito.
    Dal 2011 sono iscritta all’AIRE e residente in Belgio, dove ho comperato un piccolo immobile attivando un’ipoteca attualmente attiva e non essendo ancora scaduti i 5 anni richiesti per lo sgravio fiscale. Il mio mandato belga è giunto a termine e dal 1.1.15 sarò dipendente statale in Italia, ritornando al domicilio che corrispondeva alla mia residenza prima dell’espatrio del 2011. Sono tenuta a cambiare subito la residenza o il mio domicilio fiscale sarà sufficiente ai fini lavorativi e fiscali italiani, visto che percepirò uno stipendio al netto della trattenuta di tutte le imposte del caso? Come dovrei procedere per fare le cose con ordine?
    Spero che qualcuno potrà illuminarmi un pochino…
    Grazie anticipatamente.

  3. Avevo scritto un articolo apposta…cerchi nel motore di ricerca interno al sito prima casa estero

  4. ho la residenza a sorrento , ma da qualche mese studio a firenze . dovendo effettuare un contratto di fornitura di energia , l enel mi chiede il domicilio fiscale . quale devo indicare ?

  5. vorrei sapere se un italiano residente in Francia dove lavora e paga le tasse, iscritto all’AIRE, e che possiede già una casa in Italia può usufruire delle agevolazioni fiscali per l’acquisto e la ristrutturazione di un’altra casa in Italia.
    grazie

  6. Bongiorno sono Italiano e ancora possiedo casa e pago tutte le tasse avendo immigrato alle bermuda 1970 e avendo la cittadinanza bermudiana il mio domicilio famiglia e lavoro e alle bermuda dove pago tutte le mie tasse posso avere la mia residenza estiva in italia

  7. Buongiorno a tutti: dal 01.09.2014 sono in Svizzera per lavoro, dove rientro in italia solo il weekend per stare con la famiglia: non potendo spostare la residenza (sono ospite a casa di un amico, per ora), posso spostare il domicilio là e pagare così le tasse solamente in Svizzera?

    Chi ne sa, se mi può aiutare, grazie.

  8. La mia domanda è molto più semplice. Perchè mio marito ha un domivcilio fiscale diverso da quello dove viviamo? Per non permettere agli statini paga di arrivare a casa? insieme a tutto ciò che èè fiscale?
    Vi prego siate semplici che non mi servono cose complicate. Grazie

  9. buongiorno, ho venduto la mia unica residenza in italia e da settembre 2014 risiederò negli stati uniti dove ho una green card
    non lavoro in italia e non ho più compilato il modello unico non avendo redditi
    I denari ricavati dalla vendita della mia prima casa qui italia sono stati trasferiti in un conto Americano, mi serviranno per comprare casa
    mi domando se devo iscrivervi all’aire per giustificare il movimento del denaro all’estero, verrò in italia una o due volte all’anno a trovare I miei genitori
    grazie per l’aiuto, saluti susanna

  10. si, legga gli articoli dedicato alla residenza fiscale delle perosne fisiche in cui emergerà che se non è più considerato residente qui in Italia ci mancherebbe che il fisco italiano le chieda tasse se non è residente e non produce redditi italiani. Tuttavia mi chiederei che fine fanno i contributi versati fino ad oggi

  11. Buonasera
    chiedo cortesemente un parere in merito ..
    sono un libero professionista italiano che ha deciso di trasferirsi definitivamente in brasile alla fine del 2014 e pensavo di chiudere entro l’anno la partita iva, vendere la casa di mia proprietà e bloccare la mia posizione previdenziale con epap, nonchè cancellarmi dall’ordine professionale a cui appartengo ..
    fiscalmente opero bene ? nel senso che dopo aver effettuato la dichiarazione dei redditi l’anno successivo, posso cercarmi un’altro lavoro in brasile e posso considerarmi a posto con il fisco italiano ?
    grazie

  12. Buongiorno,
    premetto che a gennaio 2012 ho trasferito la mia residenza da Milano a Novara andando a convivere con la mia compagna nella stessa abitazione.
    A settembre 2012 ho acquistato un immobile sito nel Comune di Novara usufruendo delle agevolazioni di prima casa ma non vi ho mai spostato la residenza (o cambio d’indirizzo) poiché l’ho concessa in uso gratuito ai miei genitori che la occupano quale loro abitazione principale e vi risiedono anagraficamente. In questi anni ho pagato l’IMU per l’aliquota di riferimento, e sembra, che con l’avvento della IUC non dovrò pagare la TASI poiché già tassato per l’IMU.
    A suo tempo mi è stato detto da un commercialista che avevo diritto alla detrazione fiscale degli interessi passivi sul mutuo, e in questi anni li ho inseriti sul 730.
    Ora leggendo sul vostro articolo che la residenza (cambio indirizzo) deve essere spostata entro 18 mesi… mi sono venuti dei dubbi sulla possibilità di poter detrarre gli interessi passivi del mutuo e avere le agevolazioni di prima casa.
    Le chiedo per cortesia se può darmi una risposta sicura e definitiva sull’argomento.
    Grazie

  13. vivo in una città,dove lavoro,ma ho la residenza ancora a casa dei miei genitori,in un’altra città.posso fare il 730 nella città in cui NON sono residente,e scaricare l’affitto?

  14. Bongiorno, sono in pensione e cittadino francese d’origine italiane. Vorrei abitare in Italia ed avere una carta d’identità italiana. Cosa devo chiedere residenza oppure domicilio? Riguardo le imposte posso scegliere tra residenza e domicilio fiscale, quale differenza? Vorrei potere pagare le imposte in Francia visto che le mie risorse sono esclusivamente francesi. Per me quale è la più conveniente?

  15. Percepisco la disoccupazione in italia da 2 mesi e mi sono trasferita in germania …io non lavoro e miio marito si….posso continuare a percepirla pur abitando qua e nn lavorando?

  16. Ho la doppia nazionalità (RegnoUnito e Italia) in quanto ho sposato un italiano.
    Desideriamo trasferirci in Inghilterra dove risiederemo per la maggior parte dell’anno. Io come cittadine Britannica cosa devo fare per le leggi italiane.
    Grazie

  17. Procedimento Penale? Addirittura li vuole vedere tutti in carcere per aver sbagliato indirizzo? Mi sembra eccessivo. Limitimaoci a presentarsi da Equitalia o in agenzia delle entrate o dal soggetto che la emesso l’atto e chiedo di sgrvarlo in quanto l’atto è annullabile. In questo modo sia lei che loro si eviteranno le lungaggini ecosti del contenzioso. Questo sempre nell’assunto che lei dimostri di aver cambiato la residenza precedentemente la notifica della cartella.

  18. ho ricevuto una cartella di pagamento riguardo a un errato pagamento ici inerente l’anno 2007, quindi oggi prescritto in caso vi fosse un vizio di forma.
    Sono andato al comune di competenza lamntando di non aver mai ricevuto avvisi di pagamento precedenti alla cartella.
    Preciso che nell’anno 2008 ho cambiato residenza pur mantenendola nello stesso comune ma in un indirizzo diverso. la procedura si è conclusa senza problemi dopo 60 giorni ma dall’anno 2011 il comune ha notificato i vari avvisi all indirizzo vecchio senza chje io li ricevessi mai fino alla cartella.
    Il comune si è giustificato dicendo che il mio domicilio fiscale coincide con il mio vecchio iundirizzo, preciso che sono una persona fisica mai titolare di partita iva e la questione riguarda la mia abitazione principale. vorrei sapere se il modus operandi del comune è corretto e se si poissono rilevare stremi per u procedimento penale nei confronti di chi ha gestito la pratica
    Grazie in anticipo
    Andrea

  19. Salve,
    sono italiana,residente fiscale in Italia. Posseggo 2 immobili,uno nel comune di Roma – locato regolarmente dal dicembre 2012 – e l’altro in Francia.
    Da poco sono stata regolarmente assunta con contratto permanente in Francia (part-time 16 ore al mese)
    Posso continuare ad avere la residenza fiscale in Italia MA domiciliarmi in Francia? O debbo necessariamente spostare la residenza e il domicilio in Francia, con iscrizione all’AIRE?
    Quale delle due soluzioni, concesso che la prima sia possibile,e’ la piu’ vantaggiosa per me in termini di imposte da versare?
    Vi ringrazio infinitamente per l’attenzione, cordiali saluti

  20. Salve,
    sono italiana, residente in Francia ed iscritta all’AIRE, ma con residenza fiscale in italia in quanto dipendente pubblico italiano trasferito all’estero.
    Sto per comprare un appartamento in italia, e vorrei usufruire delle agevolazioni di prima casa, in quanto non ho nessuna proprieta’ in alcuno dei due stati. Ho letto che esse si applicano agli iscritti all’AIRE, i quali non hanno neppure obbligo di trasferire la residenza entro 18 mesi. Vale lo stesso se fiscalmente (ma non anagraficamente) residenti in italia?
    Che succede in caso di rientro in Italia prima di cinque anni?
    grazie

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