Come denunciare il lavoro in nero: consigli pratici e multe per il datore di lavoro

guadagni in neroIl lavoro nero è una delle piaghe della società italiana, dove sono tanti quelli che, pur di portare a casa qualche euro per il mantenimento della famiglia, accettano condizioni lavorative fuori dalle regolamentazioni legislative, scelta che oltre a porre i lavoratori in una condizione di svantaggio, causa un danno non indifferente all’economia italiana.

Esistono, tuttavia, delle soluzioni in mano a chi ha il desiderio e la necessità di denunciare una situazione di lavoro nero, anche in forma anonima, per interrompere un circolo vizioso e fare così il proprio dovere civico di cittadino, oltre che tutelare i propri diritti come lavoratore.

Secondo le stime dell’Inail, inoltre, nell’ultimo anno si è assistito a un calo delle morti sul lavoro, ma da questo dato bisogna scindere quelle avvenute nel sommerso: è impossibile stimare quanti lavoratori non denunciati abbiano perso la vita mentre lavoravano e, alle loro famiglie, le associazioni previdenziali non riconoscono nemmeno un indennizzo, come succede in contesti di lavoro denunciati correttamente.
Il settore in cui è più alta la percentuale di lavoratori in nero è, come sempre, quello dell’edilizia: da nord a sud, sono sempre tantissimi i muratori e gli operai edili che vengono impiegati senza regolare assunzione, senza garanzie di sicurezza e senza assicurazioni previdenziali in caso di infortuni o di morte sul lavoro.

Come denunciare il lavoro in nero?

Il primo passo da fare per denunciare una situazione di lavoro nero, è quello di rivolgersi all’ufficio dell’Ispettorato provinciale del Lavoro. Esistono numerosi uffici sparsi sul territorio e l’elenco è facilmente rintracciabile con una veloce ricerca sul web. L’alternativa consiste in una denuncia presso il più vicino posto di Guardia di Finanza, solitamente presente nei grandi comuni. Non bisogna necessariamente dichiarare la propria identità, le denunce di questo tipo, anche per tutelare i lavoratori che temono ritorsioni sul posto di lavoro, possono essere fatte in forma anonima. Inoltre, se non si vuole procedere con la denuncia come tale, è possibile effettuare delle segnalazioni anonime per via telefonica, componendo il numero della Guardia di Finanza (117).

I militari hanno l’obbligo di intervenire presso la sede lavorativa dove, secondo la segnalazione, esistono fattispecie lavorative illegali, per effettuare controlli e verificare quanto riferito. Ovviamente, la Guardia di Finanza è tenuta a non rivelare il nome della persona che ha effettuato la segnalazione, qualora ne fosse a conoscenza, per tutelare la privacy dei cittadini.

Al lavoratore che volesse procedere con la denuncia, ma che per ragione di sicurezza non se la sentisse comunque di esporsi in prima persona con denunce o segnalazioni, viene anche fornito un ulteriore strumento, quello dei sindacati.
In ogni città è presente la sede di uno dei maggiori sindacati italiani, che una volta accolta la segnalazione da parte del lavoratore, si espongono in prima persona nella risoluzione della eventuale controversia pacifica tra le parti e in tutte le attività necessarie alla preparazione della denuncia agli organi competenti (INAIL, INPS, Ispettorato del lavoro, ecc).

Va specificato, che la denuncia per condizioni di lavoro non regolare (denuncia del lavoro nero) possono essere fatte da qualsiasi lavoratore, senza discriminazioni territoriali: purtroppo, i lavoratori extracomunitari che vengono assunti in nero nel nostro Paese, specialmente nel settore edile e agricolo, sono molto numerosi e, non avendo una perfetta dimestichezza con le leggi italiane e con la lingue, spesso non vengono messi a conoscenza dei loro diritti e subiscono una situazione lavorativa non legale e non sicura.

Sanzioni per lavoro in nero

Ovviamente, una volta effettuati i controlli da parte degli organi di polizia e amministrativi preposti, nel caso in cui venissero rilevate delle inadempienze da parte del datore di lavoro, vengono emesse le sanzioni per il lavoro in nero, nella misura in cui il reato è stato commesso. Solitamente si tratta di sanzioni a livello amministrativo, con il pagamento di una somma pecuniaria che deve andare a coprire, oltre che l’infrazione commessa, anche tutte le tasse non versate nel periodo in cui il lavoratore è dimostrato abbia lavorato sotto dipendenza in azienda. Per i casi di evasione fiscale più gravi, inoltre, è previsto che il reato ricada nell’ambito del diritto penale, con una pena reclusiva fino ai 3 anni.
Oltre all’ammenda, inoltre, il lavoratore può procedere per via giudiziaria intentando una causa contro il datore di lavoro, con cui può richiedere una somma economica come risarcimento per il periodo lavorativo illegale, più l’assunzione a norma di legge in azienda o un corrispettivo economico accettabile a discrezione del lavoratore.

Sanzioni civili per i datori di lavoro in nero che non pagano contributi INPS

Nel caso di mancati e omessi versamenti dei contributi ai lavoratori in nero l’articolo 116, co. 8 della Legge 23 dicembre 2000 n. 388 prevede dovranno versarli applicando al versamento una sanzione pari al tasso ufficiale di riferimento maggiorato del 5,5%.

Nel caso inoltre in cui oltre al mancato versamento non abbia provveduto nemmeno ad alcuna registrazione contabile e amministrativa e non abbia effettuato alcuna denuncia tra quelle obbligatorie e l’abbia fatto volutamente la sanzione sarà pari al 50% dell’importo omesso con un minimo di 3 mila euro per ciascun lavoratore in nero come previsto dall’articolo 36-bis, comma 7, lettera a), del Decreto Legge 4 luglio 2006 n. 223.

A me sembra pochissimo per chi si macchia di un fatto così grave ossia quello di sfruttare lavoratori che spesso per incapacità di trovare altro lavoro subiscono la prepotenza del datore di lavoro.

Novità 2020: Istanza Denuncia Lavoro in Nero all’INPS

L’INPS ha previsto la trasmissione dell’Istanza per l’emersione di un rapporto di lavoro subordinato irregolare o in nero mediante un servizio ad hoc messo a disposizione sulla sua piattaforma.

L’istanza può essere presentata dai datori di lavoro che intendono autonomamente redarguirsi e autodenunciarsi a mo’ di kamikaze ma anche dai lavoratori che stanno lavorando in nero. Ora io capisco che alla speranza non c’è mai fine ma vedere un datore di lavoro che paga i propri dipendenti in nero autodenunciarsi mi sembra alquanto lontano dalla realtà. Decisamente più probabile e vicino alla realtà il dipendente che stanco dei soprusi perpetuati a suo danno decide di denunciare il proprio datore di lavoro. Del resto ne avrebbe talmente tanti elementi per denunciarlo che basta una telefonata ad un avvocato che ci si mette molto poco.

Tuttavia l’istanza all’INPS può essere presentata anche dai cittadini di uno Stato membro dell’Unione europea, ovvero cittadini stranieri in possesso del titolo di soggiorno di cui all’art. 9 del decreto legislativo 25 luglio 1998 n. 286 e ss. mm., che intendono dichiarare la sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato irregolare con cittadini italiani o comunitari ai sensi dell’art. 103 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34.

D-L-19-maggio-2020 n. 34

Il comma 3 dell’art. 103 del d.l. n. 34/2020 circoscrive l’ambito di applicazione della norma ai soli datori di lavoro la cui attività rientra nei seguenti settori produttivi: a) agricoltura, allevamento e zootecnia, pesca e acquacoltura e attività connesse; b) assistenza alla persona per se stessi o per componenti della propria famiglia, ancorché non conviventi, affetti da patologie o disabilità che ne limitino l’autosufficienza; c) lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare.

Per un maggiore dettaglio delle attività, si rinvia ai codici ATECO indicati nell’allegato del decreto interministeriale richiamato dall’art. 103 del suddetto d.l.

Dopo aver effettuato l’autenticazione al servizio, è consultabile il manuale che fornisce le indicazioni per la corretta compilazione della richiesta.

Novità dalla sentenza della Corte Costituzionale 2016

la previsione vista sopra tuttavia è stata dichiarata illegittima nella parte relativa al versamento del minimo delle sanzioni di 3 mila euro. La Corte Costituzionale infatti con la sentenza n. 254 del 13 novembre 2014 ha dichiarato incostituzionale l’articolo 1, comma 1 della Legge n. 248 del 2006 che imponeva il pagamento di un minimo di 3 mila euro “indipendentemente dalla durata dell’attività lavorativa accertata“.

Come denunciare chi non paga le tasse

Vi segnalo inoltre il nuovo articolo dedicato a come denunciare un evasore fiscale

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98 Commenti

  1. Buongiorno, ho lavorato per una ditta per un anno e mezzo, contratto di 2 ore al giorno, in realtà ne lavoravo minimo 8, senza ferie, tredicesima, malattia ecc.. Come prove ho tutte le conversazioni, rendicontazione e comunicazioni varie tra me e la ditta, dove si evince che il lavoro era impossibile da svolgere in sole 2 ore. Posso denunciarlo? Grazie e buona Pasqua

  2. Basta qualche semplice raccomandata all’Ispettorato del lavoro e per procedura interna non posso non rispondere. Ricordate nella raccomandata che vi sono dei profili penai ben precisi e sanzioni rigorose per chi non rispetta la normativa sui contratti di lavoro non solo in termini di orari ma anche di mancato versamento di tasse e contributi. Questi farabutti la devono smettere di approfittarsi.

  3. Buon giorno, nell’azienda per cui lavoro non rispetano i contratti, tutte le buste paga sono errate, mancano tasse e contributi Inps, in più le organizzazioni sindacali hanno rinnvato il contratto da quasi 2 anni ma non ci pagano le nuove tariffe, non possiamo iscriverci al sindacato perchè c minacciano di licenziamento,
    quali organi avvisare anonimamente ?
    Ispettorato lavoro, Inps, Agenz entrate, guardi finanza ?
    Si potrebbe fare una lettera anonima ?
    La gente che lavora presso l ispettorato del lavoro si vende per poco, quindi non possiamo andare di persona,
    avete altre soluzioni ?
    grazie.

  4. Dovrei segnalare il lavoro in nero che la mia ex coniuge svolge facendo lavorare la figlia presso.il suo salone di parrucchiera. Come fare e dove. Grazie

  5. Chiamare avvocato, fargli mandare una raccomandata con diffida e attendere contatto per effettuare una composizione amichevole

  6. Buongiorno , io ho lavorato per otto anni in nero dal 2009 al 2017, ora vorrei recuperare quanto mio dovuto, mi è stato detto che se faccio una denuncia all’ispettorato del lavoro il datore di lavoro deve versare delle cifre che si aggirano a 180 al giorno.No volendo essere cosi “cattivo” c’è un’altra soluzione con accordo , tenendo presente che è stata già inviata una lettera senza nessuna risposta d a parte del datore di lavoro. sono passati 7 giorni.
    Potrei anche rivolgermi al giudice,Insomma non vorrei rovinare questa persona ma non essere preso in giro.
    Grazie mille

  7. Buongiorno.. Mio figlio, ha lavorato un anno e mezzo in nero, poi quando a luglio del 2017 ha comunicato al datore di lavoro che al 20 ottobre doveva assentarsi perché veniva operato alla mano sinistra per un residuo di tumore che gli mangiava l’osso, questo subito l’ha lasciato a casa e gli ha detto di tornare ad ottobre con tutti i documenti richiesti perché lo assumeva. È così è stato. Il problema è che non l’ha mai fatto andare a lavorare. Quando mio figlio ha terminato la mutua, il datore gli ha consegnato le buste di ottobre e novembre ma non l’ha pagato, ha detto che non è l’INPS che paga, era lui….ma visto che mio figlio non lavorava, non gli spettava nurla. Ho provato a parlargli e lui mi ha risposto che glielo ha consigliato il commercialista. NB .lui ha studiato da avvocato. Cosa bisogna fare?? Visto che la CGIL mi hanno scoraggiato dicendo che alla fine costa più la salsa che il pesce ( come si suol dire) ?

  8. Buonasera a tutti..
    Io non voglio lasciare un commento ma dennunciare un posto di lavoro dove 3 pensionati lavorano in nero da più di 10 anni. E altre truffebin nero di una ditta di genova. Chiedo consiglii utili per avere rispetto..
    Il nero a priorità su chi lavora 6 gg su sette sempre e con quasi 700 ore di ferie aretrate…
    Questo è solo un esempio del marcio della ditta.

  9. é un errore sul lavoro da parte di un dipendente pubblico, al pari i quello che avrebbe potuto fare un suo dipendente rovesciando il caffè su un cliente. Il verbale viene redatto ma deve essere riletto prima di firmarlo per cui se lei no è d’accordo può far apportare modifiche ma questo deve avvenire prima della firma. Dopo che lo ha firmato e lo da per rato e valido, per cui dopo non può impugnarlo se non è più d’accordo.

  10. se vuole andare sull’economico si rechi all’ispettorato del lavoro e inizi li a fornire le prime informazioni atte ad individuare se vi sono reali violazioni da parte del suo datore di lavoro.

  11. Salve,ho 21 anni e lavoro in nero da due anni presso un negozio di abbigliamento. In seguito a una costante diminuzione della retribuzione(vengo pagata 4 euro l’ora) e un trattamento poco dignitoso vorrei denunciare il mio datore di lavoro. La mia domanda è:avrò ripercussioni? Inoltre, dovrò farmi assistere da un legale? Grazie per i consigli!

  12. Salve, dopo aver aperto un nuovo ristorante da appena 1 mese e 2 giorni, con ben 14 dipendenti assunti regolarmente, ci siamo trovati nella spiacevolissima situazione di veder andar via 1 dipendente (richiamato all’estero) ed un altro richiedere il licenziamento (non si è mai ambientato). Cerchiamo disperatamente due profili idonei per la loro sostituzione, profili che si presentano e chiediamo loro documenti per l’assunzione con contratto di prova per 1 mese. Tutto questo succede la mattina stessa, ovvero 1 mese e 2 giorni dopo l’apertura, in cui si presentano, e mostrandosi disponibili ad iniziare immediatamente, iniziano.
    Dopo 10 minuti di orologio, si presentano a sorpresa 3 ispettori del lavoro, che oltre alle sanzioni minacciano l’immediata sospensione dell’attività per 6 mesi, in mancanza delle assunzioni dei 2 nuovi operai!
    La cosa più “bella” in tutta questa storia, è che contano soltanto 10 dipendenti in quel turno, omettendo clamorosamente la presenza di un 11° dipendente, a cui viene chiesto un documento, ma non viene poi trascritto e verbalizzato da nessuna parte. La situazione messa così allora vede 2 dipendenti “irregolari” su 10, anzichè su 11.
    E’ una cosa regolare? O è un abuso di potere?
    Grazie per la risposta.

  13. A te niente ci mancherebbe, visto che ci sei sporgi anche denuncia alla guardia di finanza oltre che all’ispettorato del lavoro.

  14. Buongiorno! Io lavoro da 3 mesi in una casa famiglia in nero con la promessa di essere assunta. Inoltre non mi hanno mai pagata. Mi fanno fare sempre i turni di notte ( di giorno ci sono controlli). Denunciando il datore di lavoro mi danno i soldi per i quali ho lavorato? E a me cosa succede se faccio la denuncia? Grazie

  15. Buongiorno,una mia amica confidandosi con me,( non riusciva ad ottenere un finanziamento per dei lavori in casa) mi ha fatto capire che nell ufficio dove lavora,non è in regola,lavora lì da anni.
    Dice che voleva far qualcosa,ma non se la sente in prima persona..
    Nel caso volessi muovermi io,lei va in contro a qualche problema? Lo posso fare?
    Grazie

  16. A sciacca i settori privati ti fanno il contratto e gli straordinari non te li pagano se vuole parlare un lavoratore il datore di lavoro ricatta altri operai se parlate vi licenzio se mi fate da testimoni avrete il posto di lavoro a sciacca fanno tutti cosi straordinari non li pagano deve essere un caso rarissimo la gente non parla hanno figli da mantenere

  17. Immagino che il suo sia più uno sfogo che uno richiesta di aiuto su come denunciare quel simpaticone del suo datore di lavoro. Tenga duro signora e cerchi di trovare un datore di lavoro serio a cui stia a cuore la sua causa e che riesca a capire quanto sta facendo per i suoi figli.

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