
Il redditometro è uno strumento utilizzato dal fisco per rideterminare il reddito imponibile (e talvolta anche non dichiarato) ponendo sotto controllo le spese del contribuente significative per il redditometro, dei beni di proprietà del contribuente e le spese sostenute nel periodo di imposta oggetto dell’accertamento sintetico arrivando a ricostruire la storia dei beni, i vari trasferimenti interni alla famiglia, fino ad arrivare a stimare un reddito minimo presunto (secondo loro) ed un reddito minimo accertabile. Laddove questo differisca di oltre il 20% dal reddito dichiarato dal contribuente nella dichiarazione dei redditi scatta in linea teorica il controllo e la richiesta di informazioni da parte dell’agenzia delle entrate.
Qui potete leggere sinteticamente come funziona, quali sono le falle e le distorsioni che può generare un utilizzo improprio dello strumento ma che al contempo prestano il fianco alla difesa da parte del contribuente.
Fino ad oggi l’amministrazione finanziaria aveva la possibilità di intraprendere un accertamento fiscale sintetico laddove avesse rilevato uno scostamento superiore al 25% del reddito minimo per due anni; oggi tale scostamento scende ad un quinto e quindi al 20% (con la manovra economica 2010 DL 78/2010 ).
Nuovo redditometro 2022
Nuovo redditometro dal 2015: rivisti i coefficienti
Il 16 settembre con apposito decreto sono stati approvati i nuovi indici e le tabelle dove trovate i coefficienti di redditività presunta in base alla compizione del nucleo familiare valevoli dalle annualità di imposta accertabili 2011.
Cosa cambia dal 2010
Dal 2010 cambiano alcune regole e parametri per entrare sotto la lente del fisco: superate del 20% il reddito minimo presunto per una sola annualità ossia dichiarate meno dell’80% rispetto al reddito presunto da parte del fisco per la vostra posizione e vi sarà notificata una richiesta di informazioni circa la vostra capacità reddituale e il fisco potrà accertare il maggiore reddito e quale punto sarete voi a dover dimostrare che avevate la capacità reddituale che vi permetteva di mantenere i vostri beni in quanto l’onere della prova è a vostro carico.
Avrebbero potuto farlo in forma anonima accontendandosi solo delle informazioni ai fini statistici: oggi sarei curioso di sapere quanto hanno utilizzato quel software: almeno i contribuenti onesti o in buona fede ci si sarebbero potuti cimentare. Speriamo che diventi tale.
Redditometro per i professionisti
Iniziamo con il dire che il redditometro non può prendere in considerazione nel caso di professionisti con partita iva i beni strumentali del professionista che destina alla propria attività (acquisto di uffici, auto, mobili e arredi, yacht di lusso, imbarcazioni, macchinari, utensili, ecc ecc ). In questo caso l’acquisto di beni non influisce sul redditometro in quanto non rappresenta un “incremento patrimoniale” ai fini della determinazione sintetica del reddito (cfr. art. 38, c. 5, DPR 600/1973 e Circ.n. 49/E/2007 e art. 2, c. 2 del DM 1992). In tal modo sono esclusi ai fini del redditometro i beni destinati esclusivamente all’attività di impresa o all’esercizio di arti o professioni in quanto beni strumentali. Il contribuente però dovrà dimostrare di utilizzare con idonea documentazione ed evidenze probanti che tali beni sono destinati esclusivamente e questo talvolta non risulta agevole essendo spesso l’intestazione di alcuni beni effettuata solo formalmente in capo all’impresa ma nella realtà l’utilizzo strumentale è dubbio.
Per potere superare indenni il redditometro sui beni o le spese al centro dei controlli è necessario prima di tutto documentare la capacità del soggetto di acquistare e mantenere i beni nel periodo di imposta oggetto di accertamento con reddito già tassato in passato o che risulta esente da tassazione. Se il fisco accerta con il redditometro 50.000 euro di reddito, basterà dimostrare che si avevano disponibilità liquide di pari importo sul conto corrente bancario derivanti da redditi già oggetto di tassazione anche se questo è un punto controverso che l’agenzia delle entrate molto probabilmente in sede di incontro con il contribuente accertato non recepirà o considererà valida.
Reddito attribuito all’utilizzo di beni come auto, barche, yacht ecc
Il fisco in base alla tipologia e caratteristico dei vostri mezzi, ma questo lo potete approfondire nell’articolo dedicato proprio alle auto e redditometro, ricostruirà un reddito presunto a mio avviso molto spesso non veritiero se confrontato con il reale esborso richiesto per l’acquisto, la gestione e la manutenzione dell’auto, non perchè basato sulla stima effettiva dei costi che tale bene potrebbe generare, ma in virtù dello stile di vita che si associa a quel bene e al reddito presunto frutto di algoritmi di tipo statistico (non conosciuti). Personalmente ho una macchina che genera un costo di 50 mila euro, ma la macchina all inclusive tra prezzo, assicurazione bollo, meccanico, tagliando e cc, è costata l’anno dell’acquisto a malapena 20 mila per non parlare degli anni successivi in cui il costo effettivo sarà al massimo di 2 mila euro, ed è anche frutto di risparmi stratificati e di regali e regalini di familiari nel tempo tra compleanni, laurea, esami di stato ecc e non solo di un anno.
Se provate a fare un calcolo per il possesso di un auto supponiamo un 2.500 benzina comprato usato vi verrà fuori un reddito presunto di gran lunga più elevato rispetto alle effettive spese sostenute per mantenerle o comprarlo in quell’anno di imposta. Questo a mio avviso è il principio sbagliato su cui si fonda il redditometro, purtroppo divenuto legge con l’onere della prova per di più a carico del contribuente.
Guida per superare i controlli dell’Agenzia delle Entrate con il redditometro
In primis il reddito minimo accertabile dal fisco potrebbe essere costituito da redditi esenti o che hanno scontato l’imposta a valle sotto forma di ritenute alla fonte. Inoltre sarà sufficiente dimostrare che lo scostamento non è del 20% ma di una percentuale inferiore e pertanto l’agenzia non avrebbe titolo a procedere alla determinazione del nuovo reddito imponibile. Oppure si potrà dimostrare che si è avuto un finanziamento con redditi diversi da quelli sostenuti nello stesso periodo di imposta esenti o che hanno scontato imposte sotto forma di ritenute alla fonte o comunque esclusi dalla formazione del reddito imponibile perché magari esenti come BOT CCT e oppure tassati separatamente come i redditi agricoli o tassati forfettariamente.
Lo stesso accade per i figli che sono mantenuti dai genitori e a cui per esempio compriamo una macchina: questo possono essere accertati con lo strumento del redditometro in poco tempo in quanto la macchina loro intestata farà scattare sicuramente il redditometro non avendo entrate. A tal fine bisognerà perdere tempo e rispondere alle richieste di informazioni ai figli e ai genitori per dimostrare che l’acquisto è avvenuto con i soldi di papà o mamma, che la benzina si metta con la paghetta dei genitori e che non si finanzia con entrate non dichiarate dal figlio. Viene quindi tolto il gusto, a mio avviso anche l’elemento educativo, di non dare contante in mano al figlio ma di bonificargli un numero sul conto corrente per mantenere la tracciabilità.
Acquisto di casa al figlio
L’acquisto di una casa del figlio da parte dei genitori fortunatamente è una fattispecie non controllata da parte del fisco in quanto l’accertamento da art. 38 del DPR 600 ne prevede espressamente la esclusione e a tal fine se siete interessati a non essere accertati in questo caso potete leggere l’articolo dedicato alla tassazione acquisto casa ai figli dai genitori.
Nuovo articolo su Redditometro sull’acquisto di casa
Vi segnalo l’articolo dedicato ai 3 modi per evitare il redditometro sull’acquisto di casa in cui troverete dei chiarimenti dati ad un lettore che aveva il timore di essere accertato sull’acquisto di casa.
Potrete poi dimostrare di non essere i proprietari dei beni indice che l’agenzia vi attribuisce ma utilizzatori saltuari in tal mondo facendo diminuire il reddito minimo (per beni indici e indichiamo le abitazioni, case vacanze, autovetture, imbarcazioni, contributi previdenziali versati alle colf, eventuali polizze assicurative, yacht, ecc.).
Con il nuovo redditometro vi consigliamo di prendere analizzare le nuove spese e gli indicatori sotto controllo del Fisco ai fini del redditometro. Oppure potrete dimostrare che le spese sono state sostenute da terzi attraverso la certificazione di donazioni come parenti o genitori (anche se ci sembra difficile che una donazione o un regalo da parte del padre o della madre sia certificato, al massimo potemmo farlo emergere da un bonifico bancario).
Oppure potremmo portare come evidenza della nostra maggiore capacità reddituale che ha giustificato e che giustifica il sostenimento delle spese che formano il paniere del redditometro anche dei disinvestimenti in titoli azionari, fondi comuni di investimento, liquidazione del Tfr, e anche indebitamenti.
Osservazione importante
riguarda i tempi per la produzione di queste prove: se non fate in tempo nei 30 o nei 60 giorni ricordatevi che le prove possono essere prodotte anche durante il processo, sempre che vogliate presentarlo ovviamente.
Inoltre vi ricordo che con il nuovo redditometro l’invito preventivo al contradditorio da parte del fisco è obbligatorio (cfr art. 22 del DL 78 del 2010), pena la nullità dell’accertamento sintetico
qualora volessi conoscere il tuo reddito minimo accertabile dal fisco inviaci una mail e ti richiederemo i dati per conoscere il tuo reddito minimo Consulta anche gli altri articoli che abbiamo pubblicato in passato sull’argomento redditometro, sullo scudo fiscale e sul trattamento delle proprietà all’estero. Altrimenti potete anche utilizzare il nuovo redditest dall’agenzia delle entrate per il calcolo.
Presentare ricorso contro il redditometro
Se vi è stato notificato un accertamento con il redditometro e volete presentare ricorso potete scrivere all’indirizzo info@tasse-fisco.com. Tale strumento deve essere perfezionato perché a mio avviso vi sono spazi per ribadire l’errata ricostruzione automatica del reddito presunto insieme ad altri elementi giuridici rilevanti.
Consulta le Tabelle del redditometro per capire quali potrebbero essere le spese oggetto di controllo oltre che la nuova tabella con le nuove voci del redditometro diramate nel 2013.
Nuovi Studi di Settore
Vi segnaliamo la versione definitiva dei nuovi studi di settore che rappresentano anch’essi un importante e criticato strumento di lotta contro l’evasione anche se dovrebbero essere perfezionati in quanto partono da presupposti opinabili e vi spiego il perché: gli studi di settore, detto in poche parole misurano la congruità e la coerenza dei ricavi del contribuente su base annua in relazione al settore di attività identificato da alcuni codici (detti codici ATECO – atecofin). Se i propri ricavi sono in linea con gli studi di settore il contribuente difficilmente viene accertato, ossia sottoposto a verifica da parte del fisco. Se si è sotto i valori definiti dagli studi di settore è possibile adeguarsi pagando la maggiore imposta sui ricavi non conseguiti per mettersi in regola (Un imposta che serve per essere congrui in base a delle analisi statistiche a fronte di ricavi non realizzati secondo voi quale nome potrebbe avere?)
Qualcuno la potrebbe chiamare come una indulgenza che il fisco concede per restare in linea con il mercato, qualcun altro lo potrebbe anche chiamare un mini condono ad personam annuale perchè in effetti permette di togliersi dalla lente dei controlli del fisco per i soggetti più rischiosi, ma quello che più stupisce è che qualora il contribuente decidesse di aumentare i propri costi fittiziamente ed contemporaneamente i propri ricavi raggiungerebbe la congruità e la coerenza senza ridurre al contempo il rischio di essere accertati neutralizzando totalmente l’effetto e la funzione dei ricavi di settore e modificando al contempo i valori medi che alimentano gli studi di settore per l’anno successivo.
In tal modo si viene a creare quel dualismo particolare che vede i piccoli evasori (che sono in buona e cattiva fede) che vengono scoperti, mentre quelli che permettono un illecito ben più grave hanno meno probabilità di essere scoperti.
Un contribuente quindi che realmente (e ce ne sono credetemi) che non riesce a raggiungere i ricavi considerati congrui e coerenti secondo i cluster degli studi di settore sarebbe maggiormente penalizzato rispetto a chi illegalmente aumenta artificiosamente i costi nella propria contabilità, segno che lo strumento è ancora ottimizzabile perché potrebbe provocare distorsioni nel sistema. In attesa del nuovo provvedimento attuativo per l’introduzione del nuovo Redditometro 2011 del fisco di cui al DL 78/2010 art. 22 che dovrebbe disciplinare il nuovo redditometro specificatamente vi consigliamo di leggere gli altri articoli dedicati all’accertamento.
Aggiornamento maggio 2010: nel nuovo redditometro 2011 entrano anche altri indicatori di capacità reddituale che sono considerati buoni indicatori del reddito minimo presunto e reddito minimo accertabile come a titolo esemplificativo le minicar ed i centri benessere.
Aggiornamento 25 ottobre 2011: il nuovo redditometro ricalca nella sostanza le stesse modalità applicative e lo stesso ragionamento fino ad oggi utilizzato anche se viene fortemente depotenziato e devo dire anche molto migliorato rispetto alle versioni precedenti. Elemento sostanziale di diversità è rappresentato dalla nascita di 11 gruppo rappresentativi dei nuclei familiari italiani come coppie coniugate, coppie o single differenziati in base all’età, alla presenza o meno di figli e al numero di figli. permangono anche i correttivi in base all’ubicazione degli immobili e le residenze primarie e secondarie tra nord e sud.
Aggiornamento novembre 2012: pronto il nuovo redditest anonimo per effettuare gratuitamente e (dicono) anche anonimamente il calcolo personale del nuovo redditometro.
Leggi anche le domande e le risposte sul redditometro dei lettori.
Scarica il software sul redditometro
PS: Per alcuni di voi c’è solo un piccolissimo problema….dovete inserire i vostri dati anagrafici e vi sarà rinviato il calcolo. Non dico naturalmente che chi inserisce il suo none venga controllate però la mano sul fuoco io non ce la metterei :-)
Classico esempio di come fare uno strumento che non utilizzeranno tutti oppure i più furbetti inseriranno nomi di fantasia.
Pronunce giurisprudenziali sull’argomento
Segnalo inoltre che la Cassazione, con l’ordinanza n. 16579 del 2 luglio 2013 ha stabilito che l’accertamento fiscale basato sulle indagini bancarie è valido anche se l’autorizzazione non è motivata. Infatti l’atto impositivo può essere annullato solo in caso di mancato via libera da parte delle autorità.
Auto e Redditometro
Spese e redditometro
Come difendersi dal Redditometro
ATTENZIONE: LEGGERE SOTTO A tal proposito vi segnalo che nei prossimi giorni probabilmente partiranno i questionari sul redditometro relativo all’anno di imposta 2007 (il cui termine prescrizionali di accertamento scadrebbe casualmente quest’anno) per cui vi indico che potete scrivere all’indirizzo di posta elettronica del sito info@tasse-fisco.com e posso darvi assistenza relativamente: Compilazione del questionario sul redditometro inviatovi dall’agenzia delle entrate; Compilazione del redditest on line; Gestione del colloquio eventuale con l’agenzia delle entrate; In ultima istanza predisposizione del contenzioso dinnanzi alle Commissioni Tributarie competenti.
Saluti e spero al solito di esservi stato utile
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Naturalmente il tentativo di avviare accertamenti sintetici che hanno un basso costo iniziale e necessitano di ridotto numero di persone per la notifica e la gestione dell’accertamento rappresentano da sempre una alternativa allettante per il recupero di materia imponibile. Tuttavia si deve anche valutare il costo in termini di contenziosi avviati dal contribuente che naturalmente si troverà ad impugnarli. Come da sempre sostenuto in questo blog lo strumento ha il difetto di avviare accertamenti che molto spesso sono impugnati con esiti positivi per il contribuente.
Anche il tema della privacy, che sembrerebbe essere risolto, rappresenta comunque un tema percepito dal contribuente e lesivo della propria autonomia e libertà di spesa.
Ad oggi inoltre l’agenzia delle entrate ha a disposizione maggiori informazioni per la ricostruzione del reddito del contribuente e dei suoi oneri deducibili e detraibili.
Staremo a vedere come si evolverà il tema a riguardo, stay tuned!
[…] fonte immagine […]
Ciao Angela,
grazie del prezioso contributo :-) Se vuoi partecipare puoi scrivere.
Saluti
il patrimonio mobiliare concorre in due modi alla formazione dell’isee.
in primo luogo rileva il rendimento annuo, calcolato applicando una percentuale che viene stabilita sulla media dei rendimenti di titoli di stato. per il 2011 tale percentuale è del 4,32%. in secondo luogo il patrimonio mobiliare, una volta detratta la franchigia pari a 15493,71, concorre alla formazione dell’isee per il 20%
di conseguenza, parlando di 20mila euro, avremo
1) 20000 x 4,32 = 864,00
2) 20000 – 15493,71 x 20% = 901,26
totale da sommare al reddito irpef = 1765,26
Le informazioni non mi permettono di avere un quadro chiaro, ossia non ho il riferimento normativo in base al quale sua zia sta godendo dell’agevolazione. Tuttavia Le posso dire che le disponibilità finanziarie solitamente non concorrono alla formazione o all’aumento del reddito rilevane ai fini ISEE.
buongiorno, vorrei una informazione in merito al modello ISEE. Ho una zia di 83 anni, vive sola in una casa in affitto, non possiede nulla e usufruisce di diverse agevolazioni economiche poichè è invalida all’80%. e’ molto preoccupata perchè quest’anno deve presentare l’estratto conto bancario al 31/12/10. Sul suo conto ci sono circa 20.000 euro, i risparmi di tutta una vita. Ha paura che questa cifra non le faccia ottenere le agevolazioni di cui ha sempre goduto.
Vi ringrazio anticipatamente della vostra gentile risposta. Daniele
Capisco, in effetti anche io ho la stessa sensazione quando leggo un testo normativo. Grazie a voi che venite a leggere il blog e se volete contribuite con le vostre esperienze.
Vi ringrazio moltissimo per la celertà della risposta. E’ veramente difficile districarsi in quest’ambito ed è veramente difficile volte accettare che pur in tutta onesta si debba aver paura di tutto..grazie!
Ritengo di no, ha fatto bene a utilizzare il bonifico per rendere tracciabile il flusso e far capire la reale natura della donazione. Certo se si volesse proprio essere rigidi allora si potrebbe pensare che lei abbia fatto una prestazione senza fattura a fronte della quale ha ricevuto il bonifico, ma ritengo questa ipotesi assolutamente remota.
Salve,
ho una partita iva, sono un ignegnere, la mia macchina ha tirato le cuoia e ora devo comprarne un latra cosi il mio convivente mi ha regalato i soldi necesssari per l’anticipo, sul resto ho fatto un finanziamento a tasso zero. Ovviamente farò fattura in modo da detrarne le spese. Potrebbe essere un problema il fatto che il mio compagno mi ha dato dei soldi (il tutto via bonifico giustificato come regalo, ovviamente)?
grazie mille!
Sfortunatamente per chi lo deve calcolare è un pò più complesso :-)
Buongiorno
vorrei saper in che modo vengono fuori i redditi per auto chiedono la metà del valore per sempre? e per la casa? grazie
Salve, un’informazione che forse non ha a che fare con questo post. Vorrei sapere se nel 2011 ci sarà una nuova normativa, che provveda e preveda, per il calcolo dell’ISEE il reddito del nucleo familiare non al lordo ma al netto, dividendolo per il coefficiente di equivalenza relativo. Mi sembra proprio scorretto, in questo mondo di ladri, che un Figlio di un libero professionista possa avere un mercedes nuovo, un alloggio universitario, una borsa di studio, la ristorazione universitaria, penne mont blanc e orologi rolex; ed un figlio di 2 dipendenti pubblici, non avere un auto, avere un affitto da pagare di 450 euro compreso le spese, la spesa per il vitto da fare, e le compre in libreria da sostenere, solo con le risorse dei propri genitori, poichè scarseggia oggi il lavoro remunerato….e non sfruttato. Andando avanti così penso non si arrivi a nulla, sono uno studente e spesso ho pensato, per potermi permettere una sera con gli amici, a prostituirmi, o a vendere la mia dignità di uomo. Mi sa che per evitare tutto ciò si debba far riformulare qualcosa al nostro Governo. MA E’ POSSIBILE CHE UN PRESTITO CHIROGRAFICO NON SI POSSA SCARICARE DALL’ISE? CIOE’ UNO DEVE PER FORZA IPOTECARE CASA!!!!
Salve – Abbiamo aiutato a comprare un appartamento a nostra figlia per evitarle di fare un mutuo che le avrebbe fatto pagare una rata abbastanza alta per lo stipendio del suo lavoro a progetto. Lo abbiamo pagato vendendo titoli che avevamo da diversi anni. In caso di accertamento siamo in regola con il fisco. Grazie tante.
Ciao Stefano e grazie del prezioso contributo, se hai delle sentenze da segnalarci per dotarci di qualche supporto documentale te ne saremmo grati in quanto più sono le informaazioni che riuscimao a veicolare e tanto più i lettori potranno risolvere problemi e come vediamo in questa occasione rischiarare anche le menti di professionisti che, forse per troppo lavoro, non si spremono troppo.
Aggiungo a quello che dice Stefano che purtroppo l’onere della prova è a carico nostro in questo caso in quanto saremo noi a dover giustificare e difendere il nostro reddito dichiarato e che nel corso dell’articolo vi ho dato qualche spunto e/o strumento per difendervi.
In questo caso mi viene da dirle che sarà sufficiente mostrare il saldo bancario al primo gennaio di ogni anno oggetto di accertamento e gli dirà che aveva la capacità reddituale per potersi mantenere anche durante l’interruzione del periodo di lavoro per la gravidanza.
Se può esibisca anche il pagamento a fronte dell’acquisto dell’Opel, le spese di assicurazione e bollo e più di quello non potranno provare (nessuno mi obbliga a muovermi in macchina e qudini a sostenere le spese). Si doti quindi dei giustificativi effettivi degli esborsi che ha sostenuto per confutare la ricostruzione automatica del reddito sulla base di coefficienti standard che non potranno mai andare bene per tutti.
Per il resto se è forte delle sue ragioni e se è in buona fede, una istanza di annuallamento scritta, una rihciesta di colloqui e solo successivamente la presentazione di un contenzioso mi sembrano i passi successivi.
Spero di esserle stato utile nella deifnzione della controversia, mi dispiace per i ritardi nelle risposte ma talvolta siete tanti e sotto le feste sono emersi tanti dubbi e casi.
Confido nei preziosi contributi di chi, come Stefano, condivide le proprie conoscenze e competenze.
Cordiali saluti,
Cara Patrizia,
il suo commercialista è poco professionale, poichè dovrebbe consocere le sentenze delle Cassazione tali per cui senza nessuna altra prova tali accertamenti sono più volti stati cassati e in quanto tale dovrebbe provare a difenderla, prima con un accertento con adesione e poi con un ricorso eventualmente, sempre che ne abbia le competenze!!
Buongiorno, due mesi fa mi è arrivata la richiesta dui accertamento per il triennio 2006-07-08, annate in cui ho dichiarato di meno in quanto a metà del 2006 sono diventata mamma e quindi ho necessariamente lavorato di meno. Premetto che io sono una lavoratrice con partita iva ma ho sempre dichiarato TUTTO, e le mie dichiarazioni annuali sono intorno ai 10/15 euro all’anno quando va bene.Ora il fisco dice che io avendo una macchina (opel corsa 1000, anno 99) e una casa al 100% per la quale in quegli anni pagavo il mutuo, facendomi anche un discreto mazzo (scusi l’espressione), avrei una capacità di spesa ben superiore a quella che io avrei dichiarato.
In sostanza per i due anni 2006 e 2007 dovrei dare al fisco circa 10.000 euro. Non sono sposata e nel mio stato di famiglia all’epoca c’ero io e mia figlia, che è stata riconosciuta dal padre ma che all’epoca era residente in un’altra città.
Mi domando: è possibile sottostare a queste richieste vessatorie di uno stato che tutela sono i ladroni mentre la gente che lavora onestamente viene colpita ingiustamente? Il mio commercialista mi dice che per stare tranquilla dovrei pagare…in fondo non è altro che una sorta di tangente che pagherei allo stato italiano.
Che possibilità hanno i contribuenti onesti di ribellarsi a questa ingiustizia? é possibile pensare di promuovere delle azioni legali contro lo stato, ovviamente non da sola ma unendo le forze? Potrò sembrare ingenua ma non voglio essere fregata ingiustamente, considerato che non guadagno molto, che dichiaro tutto e che non possiedo beni di lusso ma beni che sono comuni alla maggioranza degli italiani medi.
Grazie
In alcuni casi ha perfettamente ragione e mi sono capitati, sull’atteggiamento anche le può capitare quello che disponibile, quello intransigente, quello incompetente, quello professionale, quello eccellente, il buon padre di famiglia e altri tipi curiosi. Ricordate che gli avvocati sono tanti ed hanno bisogno di lavoro ed anche i tributaristi hanno fama di non essere proprio docili in giudizio. Qualora doveste essere oggetto di accertamenti da parte dell’agenzia ricorsate che devono rispettare lo stati to del contribuente e le norme che disciplinano l’accertamento.
Non pensate che siano solo loro ad avere il coltello dalla parte del manico, è solo che il contribuente che un pò perchè non vuole affidarsi ad un professionista per non volere spendere soldi un pò per naturale non consocenza delle norme tributarie si prostrano di fronte all’agenzia delle entrate. Anche a me è capitato di dire grazie quando avrei dovuto dire prego:)
Ma quando è il Fisco a sbagliare (e a volte capita) oppure quando fa perdere giornate per andare ripetutamente a difendersi,per fornire documentazioni,scritti,rintracciare pezze d’appoggio ecc. non solo non risarciscono mai il tempo perso,ma neppure ti chiedono scusa!! Anzi sembra che ci si debba inchinare alla loro magnanimità come se avessimo ottenuto una grazia.
Non sarebbe il momento di cominciare a rispondere con qualche richiesta di danni?
O addirittura con qualche querela per diffamazione? sarebbe da fantascienza?
Pierfrancesco.
Ciao Sally,
purtroppo esistono risoluzioni dell’agenzia delle entrate che intervengono anche su qestioni meno comuni come quella di attività non legiferate ed i cui introiti non soo dichiarati.
Se ne hai bisogno posso indicarti la strada per tutelarti da un accertamento dell’agenzia delle entrate ma ti ricordo che seppur mantenuta da altri le entrate dovrebbere essere tracciabili altrimenti il fisco considera le tue entrate, regalie ecc come reddito non dichiarato e come tale soggetto a tassazione, più sanzioni ed interessi. Sui profili penali legati all’attività non entro in quanto è un ambito non di mia competenza.
Saluti e Buon Anno Nuovo
Buongiorno, io sono senza reddito da un paio di anni xchè ho perso il mio lavoro, ma per questo motivo da un anno faccio la escort, per cui riesco a mantenermi bene senza sacrifici, ho cambiato l’auto (cilindrata piccola) pago tranquillamente il mutuo e sono single, secondo lei se mi chiamano giustifico che mi mantengono gli uomini che conosco? Potrebbe rispondermi?
Grazie mille
Sally