Mancata emissione scontrino fiscale: Multa e sospensione attività fino a 6 mesi

multa per scontrino fiscaleUna guida pratica per far capire le sanzioni pecuniarie, sospensione dell’attività e le multe a cui può incorrere il negoziante in caso di mancata emissione dello scontrino fiscale ed indirizzata a chi (e personalmente mi capita spesso) non emette lo scontrino di cassa oppure si trincerano dietro l’emissione di scontrini NON FISCALI (diverso dal richiedere la fattura).

Una volta arrivati gli ispettori dell’agenzia delle entrate in borghese, la guardia di finanza, le fiamme gialle o per una verifica ispettiva o per una specifica segnalazione da parte degli stessi clienti si può incorrere in una sospensione della licenza con conseguente obbligo di chiusura del negozio oltre al pagamento di una sanzione amministrativa definita dal D.Lgs. n. 471 del 1997.

Se non avete già commesso l’illecito vi consiglio prima di tutto di leggere l’articolo dedicato a quando emettere lo scontrino fiscale, quando è obbligatorio e i casi particolari in cui è possibile beneficiare dell’esenzione che vi potrebbe salvare dall’applicazione di pesanti multe o contravvenzioni da parte della guardia di finanza o dell’agenzia delle entrate.

La sanzione Amministrativa in caso di mancata emissione dello scontrino

In caso non emettiate lo scontrino sicuramente per dimenticanza ricordate state evadendo le tasse e che la multa in cui potete incorrere equivale al versamento del 100% dell’imposta evasa calcolata sul valore del prezzo di cessione del bene o servizio venduto e comunque per un importo non inferiore ai 516 euro. Dal 2015 il minimo scende a 500 euro.

La sospensione dell’attività

Forse la paura più grande di chi fa nero attraverso l’omissione dello scontrino fiscale riguarda invece la sanzione accessoria a quella amministrativa pecuniaria che prevede la sospensione dell’attività per 15 giorni lavorativi che provoca sicuramente un danno ben più grande della sanzione amministrativa che oltretutto può essere definita con il pagamento di un quarto qualora le richieste del fisco siano soddisfatte entro 60 giorni dalla notifica del provvedimento. Non considerando la stagionalità di ipotetici incassi ma per farvi rendere conto d cosa significa parliamo di un danno teorico del 4%.

Per questo forse il Legislatore fiscale, ritenendo che la sola punizione inflitta all’esercente non avrebbe effettivamente distorto lo stesso dal porre in essere comportamenti in linea con la normativa fiscale ha previsto anche la possibilità della totale chiusura del negozio come ulteriore ed accessoria connessa al comportamento in totale evasione di imposta.

Quando scatta la sospensione e la chiusura dell’attività

La sospensione scatta in caso si venga sorpresi per più di 4 volte (intendendo come tali 4 scontrini e non 4 verifiche) nell’arco di 5 anni e si sostanzia nella sospensione dell’attività da 3 giorni ad 1 mese.

Il quinquennio è certamente un arco temporale talmente ampio da imporre un comportamento in linea con le previsioni normative disciplinante l’obbligo di emissione dello scontrino fiscale.

Mancata emissione scontrini per importi superiori a 50 mila euro

In questo caso il legislatore a mio avviso correttamente inasprisce le sanzioni connesse alla mancata emissione di scontrini in quanto considerando che chi fa utilizzo di registratori di cassa sono coloro che cedono beni di largo consumo e come tali di piccoli importi pertanto immaginare una evasione fiscale di 50.000 euro significa una comportamento fraudolento particolarmente gravi che necessita come in questo caso di una sanzione più severa e che si sostanzia in una sospensione da 1 mese a 6 mesi. Se siete tuttavia evasori di questo genere vi consiglio più che altro di leggere l’articolo dedicato alle sanzioni penali per reati tributari.

Non è da escludere infatti il caso in cui oltre alla contestazione derivante dalla mancata emissione dello scontrino stiate anche commettendo altri tipi di illecito amministrativo.

Definizione agevolata della sanzione amministrativa

Come anticipato prima nella risposta al lettore la sanzione pecuniaria o multa può essere ridotta attraverso il pagamento di un quarto nel caso in cui si proceda entro 60 giorni al versamento del debito dovuto. In caso di proposizione del ricorso invece questa definizione agevolata della sanzione (in linguaggio tributaria si chiama così) non potrà essere effettuato.
Altra cosa invece è la mancata emissione della fattura che ricordiamo deve essere richiesta al momento del pagamento e non oltre le 24:00 dello stesso giorno.

Obbligo di avere il POS funzionante naturalmente

I commercianti e ora anche i professionisti dovranno avere il POS funzionante come previsto dall’articolo 15  comma 4, del Decreto Legge 179 del 2012 e dal disegno di legge 1747 del 2015 dal 30 giugno 2014 e saranno obbligati ad accettare i pagamenti superiori a 30 euro che il cliente intenda pagare con bancomat.

In questo caso la sanzione prevista in caso di errore potrà essere di 500 euro e l’esercizio commerciale dovrà installare il POS entro 30 giorni dal verbale di accertamento. Successivamente se non avrà provveduto avrà ancora a disposizione ulteriori 60 giorni dopodiché scatteranno mille euro di sanzione e sospensione attività commerciale.

Il cliente non viene più multato

In caso di mancata emissione dello scontrino al cliente che ha acquistato il bene o il servizio non è applicata alcuna sanzione. Il cliente infatti non è obbligato a chiedere all’esercente o fornitore l’emissione dello scontrino o della ricevuta fiscale. L’emissione è un adempimento che ricade nell’ambito della responsabilità esclusiva del negozio.

Prima forse quello che rendeva o incentivata la lotta all’evasione fiscale (per esempio proprio oggi ero in uno stabilimento che casualmente aveva rotto il POS e la cassa e accettava solo contanti senza peraltro voler rilasciare lo scontrino e che per sua sfortuna la voleva intortare a me) era che il cliente che usciva dal negozio senza scontrino era punito con una ammenda o sanzione pecuniaria mentre il DL 69 del 2003 ha abrogato l’articolo 11, comma 6, del D.Lgs. n.471 del 1997 a mio modesto avviso senza un motivo apparente.

Se volete partecipare con le vostre esperienze raccontate se l’agenzia delle entrate vi ha accertato e quali sono state le modalità di applicazione delle sanzioni.

Elementi che deve possedere lo scontrino fiscale

Lo scontrino fiscale deve avere la ditta, denominazione o ragione sociale, ovvero nome e cognome dell’esercente, l’ubicazione del punto vendita, il numero di partita IVA o codice fiscale, i dati contabili che sarebbero indicati nella fattura come resi, sconti o acconti, comprensivi anche della data e dell’ora in cui è stata effettuata la vendita, il logotipo fiscale e numero di matricola del registratore di cassa.

Vi indico comunque il riferimento normativo dove troverete l’articolo 6 che disciplina compiutamente tutte le fattispecie si mancato rilascio dello scontrino.

Potete approfondire anche alcuni casi particolari leggendo l’articolo dedicato proprio a quali dati deve indicare lo scontrino fiscale.

Ravvedimento operoso Mancata Emissione dello Scontrino Fiscale

Trovate pubblicato con la funziona di ricerca interna al sito il nuovo articolo dedicato al ravvedimento operoso anche per la mancata emissione dello scontrino fiscale. Mi preme tuttavia segnalarvi, onde evitare di farvi perdere tempo che sarà possibile sfruttarlo in questo caso solo prima della constatazione delle violazioni indicate negli articoli 6, comma 3 (ovvero mancata emissione di ricevute fiscali, scontrini fiscali o documenti di trasporto ovvero nell’emissione di tali documenti per importi inferiori a quelli reali) oppure all’articolo 11, comma 5 (omessa installazione degli apparecchi per l’emissione dello scontrino fiscale ossia registratori di cassa o anche nel caso di un loro guasto) così come previsto dal Decreto Legislativo n.471/1997.

A tal proposito trovate un articolo ad hoc sull’argomento.

Se non emetto la fattura cosa succede

Nel caso vi venga richiesta la fattura entro lo stesso giorno di effettuazione dell’operazione il problema è leggermente più grave perché in quel caso possono darvi omessa fatturazione che prevede sanzioni amministrative più pesanti e che trovate descritte nell’articolo appositamente dedicato alla  mancata emissione della fattura e alle relative sanzioni amministrative.

Fatture sbagliate? NO problem con la nota di credito

Potete consultare il nuovo articolo dedicato non solo all’emissione della nota di credito ma in cui troverete anche le modalità per recuperare l’Iva e versare eventualmente minori imposte se vi siete sbagliati. A tal proposito potete leggere la Guida all’emissione della nota di credito.

Novità 2018

Approda al consiglio dei Ministri la bozza della manovra finanziaria 2018 che introduce l’emissione degli scontrini digitali dal 1° luglio 2019 per i soggetti fino a 400 mila euro di volume d’affari e poi sarà esteso a tutti dal 2020. Fino al 30 giugno 2019 non si applicheranno comunque sanzioni per chi emette la fattura oltre il termine previsto ma entro la liquidazione di periodo. Dal primo luglio 2019 l’emissione dovrà essere effettuata entro i 10 giorni dall’effettuazione dell’operazione.

Registratore di cassa guasto: cosa fare

Ho dedicato un apposito articolo al registratore di cassa rotto per indicarvi come comportarvi per evitare di subire delle sanzioni da parte dell’agenzia delle entrate o della Guardia di Finanza > Leggi articolo Cassa guasta: cosa fare

Prescrizione dell’accertamento dell’agenzia delle entrate

Come ogni azioni di accertamento da parte dell’agenzia delle entrate anche per questa fattispecie esistono dei termini entro cui l’azione dell’agenzia delle entrate si dove concretizzare. La sospensione della licenza o dell’attività dovrà essere constatata e oggetto di un accertamento dell’Agenzia delle entrate notificato al più entro sei mesi da quando è stata contestata la quarta violazione a pena di decadenza.

Per Agenzia delle entrate competente si intende quella relativa al domicilio fiscale del contribuente.

Guida alla fatturazione

Omessa fatturazione e sanzioni connesse

Riferimenti normativi:
D.Lgs. 18.12.1997, n. 471

Prescrizione Accertamento Agenzia delle Entrate

66 Commenti

  1. salve ma e possibile calcolare a quanto ammonta la possibilie multa per uno scontrino di 1,00?
    e nel caso lo scontrino e stato fatto, ma il cliente lo ha buttato o perso, e nella cassa e memorizzato, e possibile annullare il verbale?

  2. Gentile redazione, il mio barbiere è stato multato per non aver rilasciato la ricevuta fiscale a un cliente al quale aveva “pulito il collo” con il rasoio (2 minuti) senza chiedere alcun corrispettivo.
    Le domande sono queste:
    1-l’emissione della ricevuta fiscale determina o no un corrispettivo?
    2-Le voci nella ricevuta fiscale: “prestazione senza riscossione del corrispettivo” o “prestazione riscossa per…” determinano o no la riscossione del corrispettivo in un prossimo futuro? dato che la somma andrà poi registrata nel “registro dei corrispettivi”?
    3- dato che l’emissione della ricevuta fiscale determina un corrispettivo, può quest’ultimo essere pari a € 0,00 ? perchè?

  3. Gentile redazione, il mio barbiere è stato multato per non aver rilasciato la ricevuta fiscale a un cliente al quale aveva “pulito il collo” con il rasoio (2 minuti) senza chiedere alcun corrispettivo.
    Le domande sono queste:
    1-l’emissione della ricevuta fiscale determina o no un corrispettivo?
    2-Le voci nella ricevuta fiscale: “prestazione senza riscossione del corrispettivo” o “prestazione riscossa per…” determinano o no la riscossione del corrispettivo in un prossimo futuro? dato che la somma andrà poi registrata nel “registro dei corrispettivi”?

  4. Buongiorno, a maggio ho acquistato un cane per 1500 euro (il prezzo è stato concordato tramite contatto facebook). Mi reco con il mio compagno all allevamento e al momento di pagare ci viene detto che non ci rilasciavano la fattura perchè “per noi è troppo” (?) alla mia insistenza mi dicono che se la voglio devo pagare +22% ma i patti non erano quelli, avevamo concordato 1500 non si era parlato di +iva?!?! Perplessi e rassicurati dal fatto che loro ci dicono che “per qualsiasi problema siamo qui” paghiamo e andiamo a casa. Col tempo notiamo che loro non sono proprio così disponibili, scopriamo che gli speroni del cane sono un difetto e come tale il prezzo deve essere scontato (ci era stato detto che gli speroni in mostra sono accettati ma non ci è stato detto che sono un difetto come invece ci ha chiarito il veterinario). Contattiamo l’allevamento per chiedere se possono venirci incontro perlomeno per pagare i soldi per l operazione di asportazione (il veterinario ci dice che è necessaria perchè rischiano di impigliarsi e strapparsi) ma la loro rispsota è “se non vi va bene il cane riportatelo indietro”. io sono rimasta di sasso: alla faccia della disponibilità. Ovviamente loro giocano sul fatto che nessuno con un cuore porterebbe mai indietro un cucciolo cui si è affezionato gia da subito. Lasciamo perdere e proseguiamo la nostra vita…..

    Su fb questo allevamento ha vari gruppi e varie pagine, sono un allevamento in società di più persone, scrivono vari commenti dove sottolineano che loro sono in regola su tutto, fanno le fatture, sono in regola con tutti i permessi etc facendosi baffo degli altri allevatori che pubblicano cuccioli da vendere sulla loro pagina del gruppo criticandoli….(il gruppo è aperto a tutti anche a chi vuole vendere si a privati che altri allevamenti ma i loro cani sono sempre i migliori!!)

    La mia rabbia sale……questo va avanti mesi….finchè io mi arrabbio: ma cosa stanno dicendo, a me la fattura non l hanno mai fatta!!

    Le contatto dopo circa 8/9 mesi e chiedo della fattura del come mai non mi è stata fatta e come devo fare nel caso succedesse qualcosa al cane per avere una garanzia di un rimborso del danno.

    Negano tutto, mi dicono che loro sono sempre corrette che la fattura è stata emessa sicuramente e veniva spedita per posta (a noi non ci è stato detto questo!!) e sicuramente è perchè non è arrivata (ma loro ci dissero che non ce la facevano???). Dicono che faranno controlli e semmai spediranno una copia conforme in quanto ormai l’ anno è stato chiuso e comunque dovevamo avvisarli 1 mese dopo l acquisto (non sto piu capendo niente ci sono o ci fanno????) che la fattura non era arrivata (???).

    Forse perchè è tutto scritto fanno finta di niente e negano?

    Al telefono una delle due socie mi dice forse per spaventarmi e farmi desistere dal volere la fattura: “lo sai che dopo devi dichiararlo nella dichiarazione il cane in quanto bene di lusso? Ti fanno i conti in tasca sai….”………faccio finta di stare al suo gioco ma sono inorridita.

    Fatto sta che sto ancora aspettando una risposta da parte loro.

    Non so cosa fare, so bene che questo è un modus operandi di questo allevamento. Vorrei denunciare o comunque segnalare alla gdf ma temo che sarò perseguibile anche io per aver preso il cane.

    Cosa posso fare per essere tutelata? Voglio solo avere la mia fattura, daltronde loro li hanno incassati i 1500 euro in contanti (loro hanno voluto tutto contanti niente bancomat).

    Attendo una Vs cortese risposta

    Cordiali saluti

  5. Pagando la multa entro i 60 giorni la multa si riduce a 129 o 172? ho letlet non ricordo dove che per infrazioni commesse dopo il 2011 la riduzione passava da 1/4 a 1/3 potete confermare?

  6. Il programma si chiama Serpico e lavora a pieno regime….poi se colpiscono solo che vogliono loro, come denunciato sul servizio della trasmissione Report è un altro discorso. Però ti posso dire che funziona e ne beccano parecchi.

  7. Avrei una domanda per TASSEFISCO: tempo addietro appresi in Tv che l’Agenzia delle Entrate avrebbe potuto disporre di un “cervellone elettronico” con un mega-database con tutta la “storia” fiscale/contributiva di ciascun cittadino italiano e, grazie a questo sistema, si sarebbe potuto accertare se vi fossero state incongruenze tra i redditi dichiarati e li beni acquistati begli anni e annessi patrimoni: Ti chiedo se hai contezza che tali controlli incrociati li stiano effettuando e con quali risultati/conseguenze per i contribuenti infedeli che non poterebbero giustificare acquisti sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati. Nel mio paese conosco persone che con un solo stipendio ma con un lavoro da semplici impiegati Inps (pertanto inseriti in loschi traffici connessi alle pensioni) vantano negli anni l’acquisto/accumulo di patrimoni immobiliari inimmaginabili. Grazio per quanto potrai, se potrai rispondermi.

  8. Sono appena rientrato a casa e, non più tardi di 1/2 ora fà, sono stato fermato da due agenti della GdF in borghese mentre mi apprestavo a entrare in macchina dopo aver acquistato in un bar di un paese limitrofo a quello in cui risiedo (preciso che tale bar è il locale più alla moda e frequentato a tutte le ore da giovani (in orario serale/notturno) e meno giovani (durante l’intera giornata) e a qualsiasi orario vi è sempre il pienone, anche in ragione del fatto che sul davanti è servito da un ampio e riparato porticato ove sono stati posizionati tavolini e divanetti che invitano il passante a una fermata anche solo per un canonico caffè.
    Dicevo, ero in procinto di entrare in macchina allorquando mi si sono avvicinate due persone distinte in abiti civili che, tesserino di riconoscimento alla mano, dopo essersi qualificati agenti della GdF mi hanno inviotato a esibire lo scontrino fiscale relativo alla lattina della più nota marca di aranciata che qualche secondo prima avevo acquistato per il prezzo di euro 1,5 dal bar di cui innanzi; premetto che, anche per una questione di principio e di rispetto delle regole che pretendo siano seguite anche dagli altri così come uso fare io nello svolgimento della mia (libera) professione, è mia abitudine chiedere mi venga battuto lo scontrino fiscale a quei commercianti che “per distrazione e/o dimenticanza” non me lo consegnano: proprio oggi, anche perchè confuso dal resto datomi in banconote, non ho controlllato se mi fosse stato dato e…dopo aver verificato che la barista non lo aveva battuto, gli agenti (molto ma molto gentili, cortesi, disponibili d educati: e non capita spesso che le forze dell’ordine si comportino in tal modo) dopo avermi rassicurato che non sarei incorso in alcuna sanzione, hmi hanno fatto sottoscrivere u modulo nel quale ho dichiarato quanto acquistato senza che mi fpsse stato consegnato e/o battuto lo scontrino fiscale e mi hanno lasciato andar via: in tutto avrò “perso” sì e no 5 minuti cinque! Qualche commento più in su ho letto quanto scritto da un utente che in un certo senso “giustifica” l’evasione riferita a cifre – a suo dire – piccole se nell’ordine di 1, 2 o 3 euro; a redarguirlo e ricordargli che le briciole fanno il pane ci ha già pensato un altro utente più coscienzioso e ragionevole. da par mio prendo spunto da quanto capitato a me e soprattutto dall’esercizio commerciale nel quale ciò mi è capitato: in pratica gli scontrini che un bar emette sono in prevalenza nell’ordine di 1,2 e 3 euro (caffè, bibita o gelato che sia) e, a voler esser indulgenti rispetto a tali importi come chiede l’utente gli si dovrebbe concedere di non battere quasi nulla in tuttta la giornata. Una considerazione che esula dal tema ma a questo si ricollega: ho pagato 1,5 euro (le vecchie tremila lire) una lattina che in un supermercato si trova a 45 centesimi e, pertanto, presumo che all’ingrosso la si possa acquistare da parte degli esercenti commerciali a 30 centesimi o giù di lì: i suddetti esercenti che si permettono di non battere scontrini pper tali importi e si sentono vessati e perseguitati dall Fisco si rendono conto di applicare un ricarico del 400% sulla merce venduta? quale altra attività in percentuale assicura un profitto tanto elevato e sproporzionato? ma, purtoppo in casi come questi, siamo Italiani…e ce ne vantiamo quando invece dovremmo vergognmarci come succede all’estero. Secondo me ben venga la delaqzione come in America dove ciascun cittadino che è a conoscenza di qualcuno che evade le tasse può denunciarlo al Fisco e in cambio ottenere dei benefici fiscali: non è il massimo ma se porta a un amaggiore equità ben vengano anche tali forme di collaborazione antipatiche. W l’Italia ma nopn gli Italiani (disonesti, che sono la gran parte, ahinoi!):

  9. Come possono dipendenti(in alcuni casi corrotti)di uno stato corrotto e fallito e illegale (parola di consulta ) far rispettare leggi inique e inefficaci?????E perché i 98 miliardi delle slot non sono stati trattati come l’evasione di €1,50,non una multa di 20 milioni ma proporzionale all’evasione?

  10. Quello che forse non è evidente al consumatore è che nel calcolo del prezzo di ciò che acquistiamo sono incluse le tasse. IVA e imposta sul reddito. Chi non emette lo scontrino in sostanza ci sta addebitando le tasse poi non le versa, è quindi una rapina vera e propria nei confronti del cittadino.

  11. Ciccio perdonami ma la tua ignoranza in materia è colossale e la cosa che preoccupa è che non ne hai coscienza perchè dai del fenomeno ad andrea quando il fenomeno sei tu. Tassazione del 76%?…ma dove l’hai vista, quando l’hai pagata….se hai pagato il 76% di tasse il broccolo sei tu ed il tuo commercialista. E poi non venirci a pralre dell’evasione per mangiare per cortesia…nonostante abbia dedicato un articolo all’evasione di sopravvivenza (ma quello era il caso di un’azienda con decine di dipendenti non un negozio che non fa lo scontrino per fare il furbetto) non mi sognerei di dire che si evade per mangiare. Ricordatevi che sei un imprenditore seppur di un negozio o del chiosco di granite sottocasa ed il rischio di impresa esiste per cui invece di evadere si dovrebbe pensare a come attirare clienti e fottere la concorrenza con l’innovazione o altre leve commerciali. Poi che le tasse sono comunque troppo alte nessuno lo mette in dubbio….ma questo deve essere paragonato ai servizi che lo stato ti offre in cambio e come amministra il gettito fiscale….ma li entriamo in un altro campo…la prossima volta alle elezioni vota più con coscienza (tanto il presidente del consiglio ormai non ce lo fanno più votare) e vedrai che forse qualcosa cambia. Ma al momento chi si deve svegliare non siamo noi ma forse sei tu che vuoi fare il dritto….io le tasse le pago dalla prima all’ultima ma quando cerco di pagarne di meno cerco di sfruttare le norme che ho a disposizione senza andare oltre lo faccio solo perchè mi piace vincere ad armi pari…potrei aprire una società all’estero ma così è troppo facile e non mi sentire apposto con la coscienza.

  12. x quel fenomemo di andrea62.
    probabilmente,invece di parlare di evasione ti dovresti informare,su quanto è la tassazione:be,se nn lo sapevi per un commerciante da 2 euro a scontrino la tassazione è quasi al 76%.quindi prima di parlare e prima di dire che ci vuole una pseudo rivoluzione,informati!in secondo luogo,il commerciante,se evade lo fa x mangiare,ammettendo che si evada!informati invece di dire”in piu pagano,meno si paga”,ma ci credi ancora?????SVEGLIA!!!!!!

  13. @Massimo: mi dispiace ma non sono d’accordo. L’evasione non è fatta solo dai grandi numeri ma anche dalle piccole e piccolissime cifre (anche solo 1 euro o 2) che moltiplicate per milioni di casi diventano anche loro grandi numeri. Finchè in Italia non ci sarà una vera rivoluzione culturale in tal senso (comprendere cioè che i soldi delle tasse servono a tutti!), avremo sempre una percentuale troppo alta di evasione. Poi se vengono spesi male è un altro discorso da combattere ma che non giustifica assolutamente chi evade!
    Cordialmente
    Andrea

  14. chi supera un limite di velocità di poco, in percentuale, mi sembra che non venga sanzionato.Vi sembra ragionevole che chi non emette uno scontrino per euro 1,50 o 2,50, non due-tre-quattro ecc…., debba chiudere l’attività per tre gg.ed essere multato per un importo, seppur ridotto, che, in un paese dell’ ABRUZZO terremotato di circa 400 abitanti, potrebbe essere pari al guadagno netto di una settimana di lavoro?????? Vorrei,se possibile, qui nel mio commento,esprimere un encomio a quel Comando di Finanza che ha inviato due Suoi
    “agenti”, forse “in missione”, al fine di effettuare verifiche di tale portata.
    firmato

  15. Lo scontrino non è da fare al momento dell’emissione del buono ma quando il cliente arriva con il buono per comprare qualcosa.
    Il suo commercialista sicuramente saprà confermarle come funziona.

    saluti.
    cristiano

  16. Buon pomeriggio.
    Volevo chiedere un consiglio per un’amica.

    OGGETTO: Multa negozio parruchiere.

    Oggi nel negozio sopra citato, una cliente la quale aveva ricevuto un buono dalla figlia (tipo quelli che si fanno anche nei negozi di abbigliamento – tessere regalo)è stato il motivo dellamulta.

    Mi spiego meglio, lo scontrino è stato rilasciato, ma alla persona che ha effettuato il buono (figlia). Ora i soggetti che hanno scritto il verbale dopo aver dichiarato che non spettava a loro suggerire il metodo più appropiato per far sì che non si verificasse tale incoveniente per in futuro, hanno iniziato a fare supposizioni varie.

    Ora la domanda è? Si può fare un ricorso presentando lo scontrino con il quale è stato fatto il buono? Se si, consigli? Come vi comportereste? C’è un articolo del codice, un decreto o altro in materia giuridica che possa essere allegato all’eventuale ricorso?

    Tutti i consigli, o suggerimenti sono ben accetti.

    Vi ringrazio anticipatamente

    Distinti Saluti

  17. Salve,
    Oggi è la guardia di finanza mi ha fermato fuori dal mio negozio che stavo portando 2 panini a mio fratello ( ovviamente mio fratello non paga) e mi hanno chiesto lo scontrino fiscale..e non avendolo fatto mi hanno fatto la multa , ma non so l importo della multa, ne se si può fare qualcosa , non sapevo nemmeno che si fa lo scontrino anche a chi non paga..
    Attendo risposte grazie

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